In Italia mancano i posti di lavoro. In Italia si assume, ma non si trovano lavoratori qualificati. In Italia non vuole lavorare nessuno. Quale di queste tre affermazioni sia vera, non è dato saperlo. I discorsi su come si sviluppa il lavoro nel nostro Paese si fondono ogni volta con teorie diverse, opposte e mai definitive. Ciò che è sicuro è che fa ancora notizia che in Italia si assuma.
Sono diverse le aziende che negli ultimi mesi stanno cercando nuovo personale qualificato. È il caso di Engineering, Prada, Ntt Data e Iren. O almeno queste sono le imprese che cercano una mole considerevole di profili. Si riescono a trovare le competenze adeguate? Con quale facilità? In che tempistiche? E sono veri i dati sul mismatch tra domanda e offerta, che leggiamo costantemente sui giornali? Lo abbiamo chiesto direttamente a queste aziende.
Partiamo però dai dati. Secondo il bollettino di marzo del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, per il trimestre marzo-maggio sono previste 1,3 milioni di assunzioni, con un incremento della domanda lavorativa pari al 16,3% in più rispetto all’anno precedente.
Permane però una difficoltà di reperimento che si attesta al 47,4% delle assunzioni previste (con un incremento di 6,3 punti percentuali rispetto ad un anno fa), soprattutto a causa della mancanza di candidati. La richiesta di figure specializzate proviene per la maggior parte da industrie elettroniche, della meccatronica, industrie alimentari e aziende collegate alla riqualifica energetica. A segnalare una maggiore difficoltà nel trovare profili è poi soprattutto il settore del legno-arredo, seguito da quello delle costruzioni, della metallurgia e del tessile-abbigliamento-moda.
Si cercano laureati, ma non solo
Ad essere ricercati sono soprattutto profili ingegneristici. Quello che molti non sanno però è che non si cercano solo laureati, bensì anche professionisti dei diversi settori. La premier Giorgia Meloni, durante il Vinitaly, ha rafforzato l’idea che nel nostro Paese servono sempre di più professionisti che portino competenze specifiche per le industrie.
Sul palco della Fiera di Verona, la Meloni ha premiato gli allievi degli istituti agrari che hanno vinto un concorso nazionale e li ha invitati a sfoderare orgoglio e spirito di appartenenza. La premier ha così ribaltato l’ideologia degli ultimi (almeno) vent’anni secondo cui senza liceo e senza laurea non si va da nessuna parte e non si trova lavoro, attaccando chi ritiene che il Classico o lo Scientifico siano scuole più utili per costruirsi un futuro. “Sorrido – ha detto – quando sento che con la scelta del liceo c’è uno sbocco professionale. Negli istituti tecnici ci sono opportunità professionali molto più alte rispetto ad altri percorsi”.
A fare eco alle parole della premier ci ha pensato Guido Torrielli, presidente Rete ITS Italy, l’associazione che rappresenta il sistema degli Istituti Tecnici Superiori, che ha come obiettivo principale quello di favorire l’occupazione qualificata. A Fortune Italia ha detto che “gli Istituti Tecnologici Superiori rappresentano a tutti gli effetti l’architrave della formazione professionalizzante post-diploma in Italia, a maggior ragione dopo la riforma che nel luglio 2022 li ha definitivamente equiparati alle altre due componenti del mondo della formazione: la scuola e l’università”.
“Un mondo ancora piccolo – ha aggiunto – di cui fanno parte circa 19mila studenti e 129 istituti, ma destinato a crescere molto nei prossimi anni, grazie agli sforzi di chi vi opera da tanti anni e alle risorse provenienti dal Pnrr che dovrebbero ammontare a circa 1,5 miliardi di euro”.
Per avere occupazione qualificata in Italia, ci dice Umberto Petri, Director di Ingenn, società di head hunting unicamente focalizzata nella ricerca e selezione di profili tecnici e ingegneri, bisogna “assottigliare sempre di più la distanza tra mondo accademico e mondo del lavoro. Fornire percorsi di studio più in linea con le conoscenze e le skill ricercate dalle imprese permetterebbe infatti di avere professionisti sempre più competitivi sul mercato del lavoro”.
Engineering assume 1.900 persone
Crede nell’importanza degli ITS anche Alessia D’Addario, Group Chief Human Resources Officer di Engineering, società leader nel campo della digitalizzazione dei processi per aziende e pubblica amministrazione che la scorsa settimana ha comunicato l’assunzione di altre 1.900 persone.
Per un’azienda IT che opera nel campo dell’innovazione tecnologica, i neodiplomati STEM sono di certo profili interessanti da inserire e far crescere. Del resto, “la riforma degli ITS – dice D’Addario – era molto attesa dalle imprese e bisogna dire che sta portando risultati importanti: in molti casi l’80% dei ragazzi che si diplomano negli ITS trova lavoro entro un anno, e di questi oltre il 90% inizia un percorso professionale in linea con i suoi studi. Anche in Engineering assumiamo neodiplomati, così come neolaureati STEM e non STEM, offrendogli da subito, grazie alla nostra Academy, percorsi di formazione biennali, con cui potenziare e affinare le loro competenze”.
“Nel 2022 – dice D’Addario – abbiamo visto l’ingresso di 1600 nuove persone, ma per il 2023 abbiamo un piano di hiring ancora più ambizioso, per l’inserimento di personale nelle diverse business unit e società del Gruppo, con le quali operiamo in tutti i mercati più strategici: Energy, Sanità, Industry, Finance, Smart City. Siamo un’azienda italiana, ma con una forte vocazione internazionale e abbiamo oltre 70 sedi tra Italia ed estero. Chi entrerà avrà quindi l’occasione di fare un percorso professionale non solo nel nostro Paese ma anche a livello internazionale. Cerchiamo figure con competenze tecnologiche e con conoscenza dei mercati nei quali operiamo”.
Iren assume 3.200 persone
Il nuovo piano industriale di Iren, la multiutility di energia elettrica, gas e servizi idrici, prevede 3.200 nuove assunzioni fino al 2030, dopo aver realizzato un piano estremamente sfidante nel 2022 con l’ingresso di quasi 1.300 risorse.
“In considerazione della molteplicità dei servizi erogati dal Gruppo sui territori e dalla forte crescita industriale delle diverse business unit – ha affermato a Fortune Italia Alessandro Rusciano, direttore del Personale – i profili professionali inseriti sono molteplici, sia in ambito operaio, tecnico, impiegatizio e manageriale. Vale la pena anche sottolineare che, tra i laureati assunti, il 73% è in ambito STEM: all’interno di questo cluster abbiamo lavorato in particolare su profili legati alle rinnovabili, per rispondere alla forte accelerazione realizzata dall’azienda in questo settore”.
Le attività realizzate all’interno del Gruppo necessitano di competenze molte tecniche e specifiche: si pensi alla progettazione di impianti ad alto contenuto tecnologico o alle professionalità IT di nuova generazione. “In questi casi – dice Rusciano – può succedere di scontrarsi con la difficoltà di reperire o di ingaggiare alcune figure con una forte specializzazione. La nostra strategia di recruiting è rafforzata dal consolidato rapporto che, come Gruppo, abbiamo saputo sviluppare con le realtà accademiche, in primis dei nostri territori”.
Il Gruppo Prada assume 400 persone
Il Gruppo Prada ha comunicato l’assunzione di 400 persone. Un piano che riguarda le strutture produttive del Gruppo e si concentra su figure artigianali nei comparti pelletteria, calzature, abbigliamento e maglieria. “I professionisti con maggiore esperienza – dice a Fortune Italia Massimo Vian, Direttore Industriale Gruppo Prada – verranno selezionati sul mercato del lavoro, mentre circa la metà delle assunzioni totali riguarderà risorse giovani, che saranno formate e inserite attraverso la Prada Group Academy, che racchiude al suo interno una Scuola di Mestiere per formare nuovi talenti e preservare il know-how artigianale”.
Scuola che ricopre un valore sociale importante per conservare questi mestieri. Anche se “la situazione è cambiata rispetto al passato. Gli artigiani che formiamo oggi non sono necessariamente figli o figlie di generazioni di artigiani, come capitava spesso in precedenza, sono piuttosto persone che scelgono questo mestiere. Uno dei compiti delle aziende del settore è proprio fare in modo che in questo cambiamento generale non si perdano conoscenze ed esperienze accumulate nel corso dei decenni e che rendono i nostri distretti produttivi italiani dei centri di eccellenza a livello mondiale. La Academy mette in relazione giovani tra i 18 e i 25 anni con i Maestri artigiani del Gruppo Prada. Consideriamo nostro dovere formare giovani talenti e mantenere vivo il sapere artigianale”.
Ntt Data Italia assume 5.000 persone
Ntt Data Italia, parte della multinazionale giapponese Ntt Data, uno dei principali player a livello mondiale nell’ambito della Consulenza e dei Servizi IT, con una presenza globale in oltre 50 Paesi, a novembre 2021 ha annunciato 5.000 assunzioni entro il 2025. 400 le posizioni richieste a Bologna entro quella data (70 entro l’anno); 200 posizioni su tutto il territorio nazionale legate alla nascita di NTT Data Gov & Tech (nuova società di NTT Data Italia focalizzata sulla Pubblica Amministrazione) nei prossimi 12 mesi; 1000 assunzioni in ambito cybersecurity su tutto il territorio nazionale entro i prossimi 5 anni; 150 posizioni aperte su Napoli, 100 a Salerno entro il 2023; 70 a Torino entro l’anno; 150 persone a Bari entro l’anno, 50 a Napoli. “Cerchiamo esperti, giovani e neolaureati in tutte le nostre business unit, dal Banking all’Industries, dall’Energy al Life Sciences fino al Manufacturing – ci dice Walter Ruffinoni, Ceo Ntt Data Emea e Italia – È una varietà che risponde alla volontà di implementare una strategia di crescita organica, investendo concretamente sull’Italia”.
Importante che si assuma non solo nelle principali città italiane, ma da nord a sud. “A Cosenza è ormai per noi un polo mondiale per l’innovazione, al pari di Tokyo e Palo Alto, a Bologna vogliamo concentrarci sui mercati del Manufacturing, Financial Services, Automazione Industriale e Agrifood. In Campania cerchiamo Java Developer, Net Developer, Cloud Engineer e Solution Architect, su Torino abbiamo posizioni aperte nelle aree Finance, Cloud & IT Strategy, Change Management e Customer Experience. A Bari vorremmo inserire in organico sviluppatori Salesforce e Java. Recentemente abbiamo annunciato la nascita di Ntt Data Gov & Tech, la nostra nuova società per la digitalizzazione della PA, e per completare l’organico cerchiamo 200 nuovi analisti e PM”.
Lavoro e formazione, come le Academy aziendali trattengono i talent
Funzionano molto bene le Academy interne alle aziende, che formano le persone per poi trattenere il talento nell’impresa. È il caso di Engineering, Prada o Ntt Data, in ambiti diversi. La prima, l’IT & Management Academy di Engineering è un vero e proprio campus che ogni anno offre 32mila giornate di formazione coinvolgendo oltre 28mila persone, tra corsi in presenza e online. Con oltre 240 docenti certificati, prevede percorsi formativi di eccellenza non solo sulle competenze digitali, ma anche sugli strumenti e skill manageriali, con l’obiettivo di formare manager in grado di gestire i processi di transizione in corso, grazie alle competenze di management e all’approccio culturale necessari per affrontare e guidare la Digital Transformation. “Intendiamo ora portare avanti un piano di collaborazione e interscambio tra le tante Academy aziendali italiane, per mitigare il mismatch di competenze e valorizzare l’approccio ecosistemico in tutti i settori”, ci dice la Group Chief Human Resources Officer della multinazionale.
La seconda, la Prada Group Academy, è un luogo in cui si sviluppano e condividono conoscenze e capacità, per garantire la crescita delle persone in azienda e la trasmissione delle professionalità preziose per il Gruppo. “L’industria del lusso – dice Vian – soffre la carenza di risorse. Anche per questo riteniamo che la leva del formare in casa i giovani sia quella vincente nel medio e lungo periodo. Le aziende per prime, insieme alle istituzioni, sono chiamate a contribuire alla soluzione di questo problema. La Prada Group Academy va in questa direzione e giocherà un ruolo sempre più fondamentale per il nostro sviluppo e per quello del tessuto produttivo italiano del settore”.
E poi l’Ntt Data Human Academy, oltre 58mila corsi, 157mila ore di formazione e oltre 1200 ore di docenza interna. “Diamo ampio spazio alla formazione, con corsi di formazione per i dipendenti – dice Ruffinoni – Con il progetto NEXT, in questi anni, abbiamo fornito quasi 65mila ore di formazione a tutti i dipendenti. Nel volgere lo sguardo al futuro andiamo oltre ciò che viene erogato internamente: security ninja, coding nelle scuole e ora le olimpiadi digitali sono programmi per gli studenti delle primarie e secondarie con l’obiettivo di avvicinarli alla tecnologia e dare uno strumento per esprimere il proprio talento e contribuire a trasformare il paese in cui viviamo”.
Anche per Petri di Ingenn, il percorso di professionalizzazione aziendale è determinante per le società: “I profili che fanno un percorso maggiormente continuativo all’interno della stessa realtà sono proprio quelli che vengono formati dall’azienda stessa. Sono realtà che vivono l’investimento in termini di formazione non solo come una risorsa a loro disposizione per poter accrescere il valore del capitale umano, ma anche e soprattutto come un elemento di attraction e di retention verso i propri dipendenti”.
C’è un però. Quella delle Academy aziendali, ci dice Torrielli di ITS Italy, “è una possibilità che crediamo potrà riguardare solo alcune aziende di grandi dimensioni, non certamente la gran parte del tessuto imprenditoriale italiano, composto da piccole e medie imprese. Tutto ciò che concorre a favorire un’occupazione giovanile di qualità è benvenuto, pensare però che tutte le aziende italiane possano avere delle loro Academy è fantascienza”.