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Area meccatronica Veneto: la corsa alle competenze

La branca della tecnologia meccatronica attraversa una fase di grande sviluppo e cambiamento, mentre il mondo della produzione si modifica rapidamente ma scarseggiano le competenze aggiornatee le aziende sperimentano difficoltà e sfide. In primo luogo quella di procedere con le produzioni aggiornando la formazione dei lavoratori in tempo reale. Una necessità, questa, per poter stare al passo con le evoluzioni tecnologiche e le richieste del mondo del lavoro.

Ne abbiamo parlato con Giorgio Spanevello, direttore dell’ITS Academy Meccatronico Veneto in seguito al Forum Meccatronica che si è svolto a Padova. Ciò che è emerso dal Forum, spiega, è “l’immensa esigenza di nuove competenze per cui tutte le aziende stanno cercando tecnici preparati oltre a fare la preparazione interna aziendale“. Tuttavia i tecnici superiori sono difficili da trovare come spesso diciamo su TuttoITS.

Gli ITS come fonte preziosa di competenze

Gli ITS hanno un duplice e fondamentale compito – continua Spanevello – sia di trasferire le competenze aggiornate ai giovani, come soltanto un sistema misto scuola-azienda può dare, sia come centro di innovazione tecnologica nei confronti delle aziende stesse“.

Parliamo qui di formazione diretta alle aziende, come l’expertise portata da diversi anni dall’ITS Academy Meccatronico Veneto, seppure come attività secondaria.

Chi forma i formatori?

La seconda necessità evidenziata dal Forum Meccatronica è il trasferimento delle competenze ai formatori. In altre parole: chi forma i formatori?

La formazione dei formatori “è trascurata a tutti i livelli“: sono necessari esperti dedicati a questo. Una mansione che potrebbe essere assunta e svolta dagli ITS, secondo Spanevello, esattamente come accade, per esempio, per le scuole superiori tecniche grazie ai cataloghi dei corsi per formatori, (gratuiti per chi è socio), sempre molto richiesti – tanto da essere tutti al completo -.

Le donne: le grandi assenti

Con il presidente dell’ITS Academy Meccatronico Veneto, Luigi Rossi Luciani, condividiamo anche il pensiero che il mondo della meccatronica ha bisogno di donneSono presenti in grandi numeri nelle aziende e in tutta la catena produttiva, ma non nella formazione ITS. Un vero peccato perché avrebbero l’occasione di accedere a posti di lavoro di maggiore soddisfazione“.

Giovani: più formazione per battere la disoccupazione

Il settore meccatronico può dare lavoro ai giovani a vari livelli e in tutta la filiera informatica. Si va dai programmatori ai tecnici superiori meccatronici. Da sottolineare, però, è che, come sempre diciamo su queste pagine, la tendenza a livello globale è quella per cui serviranno sempre meno manodopera e sempre più competenze. Comprendere appieno questo, agendo di conseguenza, consentirebbe di diminuire lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, ancora più allarmante se pensiamo agli elevati livelli di disoccupazione giovanile (al 21%).

È un problema anche il fatto che le aziende tendano a inserire giovani dopo la scuola superiore poiché privi delle competenze necessarie alle imprese stesse, mentre si dovrebbe continuare la formazione“, spiega Spanevello.

La mancanza di competenze adeguate e aggiornate con la trasformazione digitale in atto, oltre al problema demografico, sono tra le cause all’origine della mancata corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro in Italia.

Come ha detto Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, su espresso.repubblica.it 10 ottobre, “I giovani ben formati in Italia sono troppo pochi e quei pochi vanno all’estero: l’incidenza degli under 30 sulla popolazione italiana è sotto il 28% ed è il valore più basso in Europa. Inoltre, nella fascia di età 25-29 anni i Neet (chi non studia, non lavora ed è inattivo), sono quasi al 30%, il dato peggiore tra i Paesi membri dell’Unione europea, con un divario peggiorato dopo l’impatto della pandemia“.  

Daniela Zambonini – Giornalista |Docente Laurea triennale Comunicazione IUSVE

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