Servono più corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti erogati dagli Istituti tecnici superiori”
L’istruzione è un pilastro fondamentale per lo sviluppo di una società avanzata e consapevole. Tuttavia, in Italia, il livello di istruzione terziaria è ancora lontano dagli standard europei. Sabino Cassese, ex giudice della Corte Costituzionale, ha recentemente sottolineato questo problema, evidenziando l’urgenza di ampliare l’offerta di corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti, erogati dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
La riflessione di Sabino Cassese sull’istruzione in Italia
Nelle pagine de Il Foglio, Cassese ha espresso preoccupazione per il basso numero di laureati in Italia, una realtà che spesso impedisce ai giovani di proseguire gli studi dopo il diploma. Secondo il giurista, l’istruzione è un fattore determinante per una vita migliore, influenzando vari aspetti della vita sociale e individuale.
Il valore dell’istruzione secondo Cassese
Cassese afferma che l’istruzione non solo contribuisce al benessere individuale, ma è anche essenziale per una società più attiva e consapevole. Un alto livello di istruzione tra i cittadini favorisce la partecipazione politica, la coesione sociale e una classe dirigente più preparata, elementi fondamentali per il buon funzionamento di un paese.
Dati Istat: Il divario tra laureati e diplomati
L’importanza dell’istruzione emerge chiaramente dai dati dell’Istat. Secondo l’indagine “Istruzione e ritorni occupazionali”, tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 punti percentuali più alto rispetto ai diplomati (84,3% contro 73,3%). Questo divario cresce ulteriormente tra i giovani under 35, con un gap di 15,7 punti tra chi ha conseguito il titolo da uno a tre anni.
Il problema della scarsità di corsi terziari in Italia
Nonostante un leggero aumento nella quota di giovani adulti con un titolo di studio terziario, l’Italia resta ben al di sotto della media europea. Nel 2023, solo il 30,6% dei giovani adulti italiani ha ottenuto un titolo terziario, contro una media UE del 43,1%.
Confronto tra Italia e altri paesi europei
In paesi come Francia, Spagna e Germania, la percentuale di giovani con un titolo terziario è decisamente più alta, rispettivamente al 51,9%, 52% e 38,4%. Questo divario è in parte attribuibile alla limitata offerta di corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti in Italia, che altrove rappresentano una parte significativa del sistema educativo.
L’importanza dei corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti
Per colmare questo gap, Cassese suggerisce un aumento dell’offerta di corsi terziari professionalizzanti erogati dagli Istituti Tecnici Superiori. Questi corsi, che in altri paesi europei giocano un ruolo chiave nella formazione post-secondaria, potrebbero fornire ai giovani italiani le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro con maggiore competitività e consapevolezza.