Via libera agli ITS Academy. Il rilancio del sistema ITS era una delle principali riforme previste dal PNRR per quanto riguarda la il nostro sistema di istruzione terziaria professionalizzante. Finalmente, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, la riforma degli ITS Academy– approvata dalla Camera dei deputati il 12 luglio 2022, è diventata legge dello Stato.
Il testo, relativo alla “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”, è strutturato in 13 articoli che disegnano una disciplina organica e unitaria per queste nuove istituzioni formative, ridenominate ITS Academy.
Al di là del nome, la principale novità sul piano ordinamentale è l’introduzione di un modello di percorso “ad Y”, con due articolazioni (una biennale ed una triennale), caratterizzate da differenti criteri di accesso e con due diversi titoli in uscita (rispettivamente di livello 5 e di livello 6 EQF). I percorsi biennali hanno una durata di 1800 ore, mentre quelli triennali di 3000 ore; entrambi sono strutturati in semestri, cui sono collegate specifiche modalità di riconoscimento di crediti formativi da parte del sistema universitario e AFAM.
La riforma conferma inoltre che:
- almeno il 35% del monte ore deve essere destinato a stage aziendali e tirocini formativi,
- il personale docente deve provenire per non meno del 50% dal mondo del lavoro ed è reclutato con contratto di prestazione d’opera,
- il modello giuridico organizzativo rimane quello della Fondazione di partecipazione, ma l’istituto secondario di II grado (di solito un istituto tecnico), pur mantenendo il ruolo di fondatore, non è più l’ente di riferimento delle nuove ITS Academy,
- viene istituito presso il Ministero dell’istruzione un “Comitato nazionale ITS Academy per l’istruzione tecnologica superiore”, con compiti di consulenza e proposta, nonché di consultazione delle associazioni di rappresentanza delle imprese, delle organizzazioni datoriali e sindacali, degli studenti e delle fondazioni stesse.
- Le risorse stanziate per i percorsi ammontano a 48,4 milioni di euro annui (a decorrere dal 2022 e fino al 2026).
Come è stato osservato da più parti, il provvedimento che riguarda gli ITS Academy ha goduto nel suo iter parlamentare un amplissimo consenso, nonché un largo appoggio da parte delle forze politiche e delle parti sociali. Esso, tuttavia, ha lasciate in parte aperte alcune delicate questioni, per lo più rinviate a ben 17 decreti attuativi (da farsi entro la fine del 2022). Esse riguardano in particolare:
- l’identità degli ITS e il rapporto col sistema universitario (Atenei e AFAM), in particolare per quanto riguarda l’attivazione dei percorsi triennali previsti e il riconoscimento dei crediti formativi universitari,
- gli standard nazionali di accreditamento e la gestione della fase transitoria verso le nuove ITS academy,
- la programmazione territoriale dei percorsi e quindi il rapporto tra lo Stato (in primis il Ministero dell’istruzione) e le Regioni, cui compete tale programmazione,
- i meccanismi di governance delle Fondazioni e in particolare il rapporto con le imprese,
- il sistema di monitoraggio e valutazione, finora affidato all’Indire, con le relative premialità, sistema che è stato oggetto di non poche critiche da parte delle attuali Fondazioni.
Come si può intuire, si tratta di un processo ben avviato, ma sicuramente in salita.
Ecco il commento di Guido Torrielli, presidente ITS Italy:
“La legge 99 di riforma del sistema ITS italiano da poco pubblicata in Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, riconosce finalmente l’estrema rilevanza del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore per le politiche di sviluppo del Paese.
Come presidente della Rete nazionale ITS Italy e come presidente di ITS Accademia Digitale Liguria, posso affermare che – a distanza di undici anni dalla nascita di questo modello di formazione professionalizzante – questa legge rappresenta soprattutto una legittimazione e valorizzazione del grande impegno profuso finora dalle singole Fondazioni.
Sono convinto che oltre alla decisiva azione di “pressing” di Confindustria, che ha creduto sin dall’inizio in nel sistema formativo ITS, questo positivo risultato sia stato dovuto anche alla responsabilità, determinazione e coesione con cui le varie Fondazioni, dislocate in tutto il territorio nazionale, hanno continuato a dimostrare la validità e la strategica necessità di questo segmento di istruzione duale a ciclo breve per l’economia e progresso dell’Italia.
La riforma, ufficializzando la centralità delle aziende come volano del funzionamento del sistema delle ITS Academy e ampliando le aree tecnologiche, ne ha aperto incoraggianti prospettive di risoluzione operativa.
Proprio la capacità delle Fondazioni di generare sinergie con l’ecosistema imprenditoriale permette, infatti, il quasi inesistente fenomeno dell’abbandono formativo e l’elevata propensione delle aziende ad assumere i corsisti.
Infine il nome tanto criticato e tanto sofferto e invece oggi addirittura usato come le griffe della moda anche da chi non può, ITS Academy, è il nome di un sistema della formazione professionale delle piccole e medie imprese che non si possono permettere le Academy delle grandi imprese che comunque con riconoscimento della qualità dei diplomati, continuano ad attingere dal nostro prezioso serbatoio“.