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Antartide: nave più a sud di sempre.

Continuando sul solco della sua secolare storia, continua a forgiare generazioni di ufficiali che solcano i mari di tutto il mondo. La notizia battuta dai giornali di mezzo mondo si arricchisce oggi di un particolare molto interessante. La rompighiaccio italiana “ Laura Bassi” ha raggiunto la latitudine di 78 gradi sud. Mai nessuna nave era arrivata così a meridione. E’ riuscita addirittura a superare la posizione di Shackleton. Il ricercatore Franco Coren, che è a bordo: “Abbiamo solo meno 2 gradi di temperatura e il mare è quasi libero dai ghiacci”. Sulla “Laura Bassi” diversi membri dell’equipaggio sono legati a Gaeta. Due secondi ufficiali, Felice Luongo e Francesco Bellettini, sono ex allievi dell’Istituto nautico di Gaeta ed il terzo ufficiale Davide Siciliano è un ex allievo dell’ITS Academy Fondazione Giovanni Caboto. Originario di San Vito dei Normanni (Br),  Davide Siciliano è divenuto ufficiale a Gaeta neanche due anni fa.Ha frequentato l’ITS Academy Giovanni Caboto riuscendo a realizzare il suo sogno di divenire ufficiale di coperta. Raggiunto telefonicamente dal direttore dell’ITS Clemente Borrelli, che ha voluto esprimergli i suoi complimenti, lo stesso ha dichiarato: “Vorrei iniziare nel dire che sono la persona più giovane di tutta la XXXVIIIª spedizione Antartica del PNRA di quest’anno. Ho sentito tanto parlare dell’Antartide durante la lunga traversata per Lyttelton, Nuova Zelanda (dove abbiamo effettuato operazioni di carico e imbarco del personale scientifico) ed ho sognato fino all’ultimo di poter fare questa incredibile esperienza. Grazie al Comandante, gli armatori ed ovviamente anche all’OGS, sono riuscito a rimanere a bordo anche per la spedizione Antartica. Nonostante non fosse in programma la mia permanenza a bordo sono riuscito a farcela, puoi immaginare quindi, l’emozione del venire a conoscenza che la nave arrivasse in Nuova Zelanda, di aver ricevuto il benestare da parte di tutti per poter rimanere e partecipare alla spedizione Antartica. Le emozioni che si provano qui sono indescrivibili, credo che nessuna foto e nessun racconto possa riuscire a trasmettere quello che si prova. L’esperienza che sto facendo qui è molto stimolante, ogni giorno è qualcosa di unico e formativo sotto ogni punto di vista, ho partecipato attivamente a tutte le operazioni scientifiche della nave che sono previste dal PNRA e da tutti gli Istituti partecipanti alla campagna navale. Chiaramente dal punto di vista nautico è tutto nuovo, sto cercando di assorbire quanto posso dagli ufficiali superiori e dal Comandante. Bisogna mantenere sempre l’occhio vigile e prestare particolare attenzione al ghiaccio in cui ci si trova e alla velocità con cui si affronta. Negli ultimi giorni sotto la supervisione del Comandante ho avuto la possibilità di condurre la nave in mezzo ai ghiacci, per questo devo ritenermi una persona davvero fortunata. Ovviamente le nozioni acquisite prima di raggiungere questo grande obiettivo mi hanno permesso di affrontare questa esperienza unica. Ci tengo a ringraziare l’ITS Academy Fondazione Caboto di Gaeta per avermi accompagnato fino a pochi anni fa nel mio percorso formativo. Lo stesso che oggi mi ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo!”. 

I SOLDI SONO FERMI»

Alessandro Mele, vice presidente Rete Fondazioni: «I fondi sono stanziati, ma non esistono copie del decreto di attuazione, così lo sviluppo si blocca»

«Abbiamo ai corsi 18mila iscritti Nostro obiettivo è arrivare al doppio»

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«È necessario trovare le sedi per la riconoscibilità degli istituti»

MARIA G. DELLA VECCHIA

tempo di sedersi al tavolo col Go

yerno e stabilire la ripartizione del miliardo e mezzo di spesa prevista dal Pnrr per lo sviluppo degli Its. Non possiamo sbagliare, ci terrorizza che sui fondi Pnrr si replichino esperienze imbarazzanti del recente passato». Lo affermaAlessandro Mele, già presidente e oggi vice presidente dell’associazione Rete Fondazioni Its Italia, oltre che segretario generale della Fondazione Its del Turismo e dell’Ospitalità di Cernobbio edirettoregenerale di Cometa, realtà sociale comasca.

Quanti sono oggi gli studenti in formazione negli Its? Ilmonitoraggio ha due annidi ritardo e oggi ci restituisce il dato di 18mila studenti in formazione in 126 Fondazioni, ma il nostro obiettivo è raddoppiare il numero grazie alle risorse del Pnrr.

Chi esce da un Itstrova subito lavoro? Nei dati,che lavoro si trova e con che qualità di contratto? C’è un monitoraggio dell’Istituto Indire che aggiorna annualmente i dati e ci riferisce che l’occupazione coerente col percorso di studi ha una quota di circa il 90%. Non mi risulta ci siaun’analisi sulla qualità dei contratti, ma in proposito non mi aspetto dati negativi: anostrapercezione iragazzi trovano buone soluzioni occupazionali e buoni percorsi di crescita.

Qual è la provenienza dei docenti Its? Il 65% dei docenti proviene dal mondo del lavoro, un dato in equilibrio rispetto al totale dei docenti.

Come Rete Itsavevatechiestoal primoGovernoContedi investiresulla crescita. Che risposta c’era stata in senso economico? Abbiamo chiesto al Governo Conte enel 2020 abbiamo avuto unarispostaimportante datutto il parlamento perché fupresentato in Finanziaria un emendamento con crescita di 20 milioni di euro perilFondo in dotazione, firmato datutti i capigruppo e ciò costituisce un dato anomalo perché la finanziaria in genere pone selezione. Ma come Rete avevamo fatto un convegno coi parlamentari di tutti i partiti e ciò ha favorito il consenso unitario nel voto. Quindi il Governo Conte aveva previsto 2,5 miliardi di investimento sugli Its, il Governo Draghi ha confermato la misura poi modificatain 1,5 miliardi, con un punto richiamato da Draghi come uno degli elementi qualificanti del programma di Governo nel suo discorso sulla fiducia. Ciò ha attivato ipercorsi di confronto istituzionale e ha portato a una riforma del sistema, con laprima legge sugli Its nel luglio 2022. Purtroppo il ministro dell’Istruzione del Governo uscente non era riuscito a mandare avanti il progetto visto che dopo un certo impegno ad investire sono passati due anni. Ora siamo in attesa di questo miliardo e mezzo.

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Il decreto firmato da Valditara è la

vera svolta per la capitalizzazione degli Itse per la soluzione dei bisogni occupazionali di qualità sui territori? Sulla carta lo è.Abbiamo presentato un piano ai Governi anche per un investimento sull’orientamento, dato che non possiamo pensare di raddoppiare gli allievi senza una seria campagna di orientamento sul sistema Its.IIministro Valditarahail merito di aver accelerato la chiusura del cerchio, ma non esistono copie di questo decreto che ora pare sia alla Corte dei conti. Abbiamo più volte parlato col capo di gabinetto senz a ottenere nulla. Nemmeno le Regioni ne hanno copia per colpa della burocrazia che blocca tutto. Mi chiedo che emergenze si possono gestire in una situazione simile. Sappiamo che ad ogni Fondazione spetterà una quota di finanziamento, ma di più non sappiamo.

L’associazione ha partecipato ai tavoli sulla ripartizione di spesa? Abbiamo chiesto a gran voce, nelle sedi funzionali dal ministro ingiù, di partecipare al processo di decisione dei criteri di ripartizione della spesa, perché in passato abbiamo avuto esperienze

terribili in quanto a causa di burocrati che hanno sbagliato ibandi non siamo riusciti a spendere gli stanziamenti. Siamo terrorizzati all’idea di ritrovarci in queste condizioni e abbiamo detto al ministro che ciò sarebbe un errore fatale in relazione agli obblighi di spesa posti dal Pnrr. Il ministro ci ha detto di credere nella condivisione e che si occuperà personalmente affinché accada Aquali esperienze passatesi riferlsce? Esperienze anche imbarazzanti. Ad esempio, sul finanziamento di 15 milioni peri laboratori, a distanza di tre anni ancora non abbiamo un decreto finale di assegnazione. Sappiamo che solo 660mi1a euro sono stati assegnati a tre progetti, per errori nell’applicazione ai bandi. Nonostante abbiamo spiegato e scritto correttamente i criteri, ifunzionari hanno fatto di testa loro e abbiamo perso il finanziamento.

Che risultati ha dato la campagna che avete fatto peri campus tecnologici degli Its? Un primo risultato sta nell’aver attivato una ricerca di sedi attraverso il dialogo con le istituzioni. Un secondo risultato sta nel fatto che la legge sugli Its recepisce la costituzione e ilfinanziamento di campus multiregionali e multisettoriali. Col passato Governo non siamo riusciti ad ottenere ilfinanziamento dei campus con il Pnrr, una follia. Non c’era disponibilità politica In questa fase, stiamo discutendo col nuovo Governo, il ministro Valditara sembra particolarmente sensibile e speriamo di ottenere la programmazione dei primi 500 milioni sui laboratori. Bisogna saper creare un’infrastruttura con un’imprenditoria e condizioni capaci di vivere e generare valore anche una volta concluso il Pnrr. SI risolverà Il problema della mancanza di sedi? È necessario. Non possiamo avere laboratori più o meno in mezzo alla strada, coi corsi Its ospiti in altre scuole che levano le tende e scompaiono unavolta finito il corso. E necessario costruire la riconoscibilità del sistema Bisogna rendere riconoscibili e identificabili gli istituti, non possiamo aspettarci che un genitore consigli un figlio, oppure che un’impresa capisca il grande vantaggio di collaborare con questo sistema su una cosa che nemmeno si vede. La questione delle strutture è fondamentale. Non può essere una Rete così liquida.
Pubblicata sui locali di Lecco Sondrio

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