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Contro la dispersione

Lucia Fortini assessore alla scuola e alle politiche sociali, contro la dispersione c’è bisogno di formazione professionale

Il programma delle scuole pomeridiane

«Scuola Viva ha dato sicuramente risultati e alcune scuole sono state aperte di pomeriggio. Siamo pronti per la prossima quadriennalità. È stata la prima volta che un programma è durato così tanto. Abbiamo offerto un insegnamento diverso tramite laboratori. Si fa capire ai ragazzi che studiare non è fine a se stesso. Abbiamo investito 130/140 milioni di euro e ne stiamo per investire altri 100 nella prossima programmazione. Ci sono altri problemi che non possono essere risolti solo dalle scuole. Ho girato molto per le scuole e ho visto i ragazzi entusiasti. L’apertua pmeridiana della scuola è fondamentale ma credo che bisogni aiutare le scuole in orario curricolare, anche tramite educatori che possano governare assieme agli insegnanti il processo educativo». 

Il ministro Bianchi a Napoli 

«Ho sentito telefonica con il ministro perché voleva sostenere una progettualità a Napoli, e agire con la Regione in materia di assistenza e organizzazione. Con il ministro abbiamo collaborato quando era assessore in Emilia Romagna. Credo che le aspettative siano superiori rirspetto a quelle che possano essere organizzate». 

Scuole d’estate e di sera

«Le scuole d’estate sono state finanziate dal Ministero ma il modello è quello di Scuola Viva, alcune scuole avevano aperto le loro aule nel periodo estivo, con laboratori da non fare in aula. Poiché le scuole sono eterogee, le progettualità devono adattarsi ai contesti. Sull’apertura serale se le scuole sono disponibili è un bene ma credo che la scuola debba fare altro. I dirigienti scolastici oggi hanno una grande responsabilità e non so quanti siano disponibili, inoltre hanno bisogno di finanziamenti anche per il personale ATA». 

Il lavoro dopo le scuole medie

«Lo spazio che si deve colmare è proprio quello: se le scuole si mettono insieme alle aziende, ciò avrebbe un impatto enrome per combattere la dispersione. La formazione professionale deve essere vista di buon occhio, per questo bisogna investire in questo segmento». 

L’edilizia scolastica

«Abbiamo deciso di ripartire i fondi per il numero di studenti nelle province, poi ovviamente una graduatoria tramite i punteggi. Il ministero ha spinto molto con il Pnrr, anche se 77 milioni di euro per l’edilizia scolastica non sono sufficienti per noi. Dal punto di vista dell’edilizia scolastica i comuni non hanno la possibilità di fare rilevazioni sul rischio sismisco. I comuni si trovano in difficoltà in particolare con quegli edifici che potenzialmente potrebbero essere usufruiti, non con quelli che già si conoscono».

La cultura della legalità a scuola

«Non credo che non si faccia abbastanza educazione alla legalità ma forse non in maniera adeguata, bisognerebbe coinvolgere maggiormente i ragazzi per trarne qualche beneficio, renderli protagonisti».

La didattica a distanza durante la pandemia

«Mi sono chiesta spesso se si fosse potuto fare di più in merito alla didattica a distanza, confrontandomi anche con il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Guardando al passato, farei tutto quello che è stato fatto. Le aperture venivano valutate in base al rischio pandemico e nonostante tutto abbiamo cercato di mantenere un equilibrio specialmente per gli studenti delle scuole dell’infanzia e per le elementari». 

La scuola dei Camaldoli e il degrado delle strutture di Torre Annunziata 

«Rispetto alla scuola dei Camaldoli non c’è una soluzione giusta, ogni scelta potrà essere criticabile. Per quanto riguarda Torre Annunziata, la Regione ha finanziato il progetto “Scuola Viva in quartiere” con iniziative per l’edilizia, per rendere le strutture meno fatiscenti, contro la dispersione scolastica e finanziamenti per i tirocini degli studenti, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Le scuole di Torre Annunziata fanno un lavoro straordinario».

I bambini autistici

«Non coinvolgere le associazioni nella programmazioni è stato uno sbaglio, cercare di capire quali fossero le esigenze e accontentare i genitori nelle questioni più importanti avrebbe sicuramente aiutato». 

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