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Intervista Guido Torrielli

In questa intervista al Presidente dell’Associazione nazionale delle Fondazioni ITS, abbiamo chiesto di fare il punto sia sullo stato dell’arte della riforma degli ITS, che sulle posizioni e proposte espresse dalle Fondazioni ITS su questo importante passaggio.

Una delle principali riforme previste nella missione 4 del pnrr è quella degli its. attualmente il testo di riferimento è all’esame del senato e la sua approvazione viene data come imminente.come giudica il testo finora elaborato a livello parlamentare? Quali dalle Fondazioni ITS su questo importante passaggio.

Una delle principali riforme previste nella missione 4 del pnrr è quella degli its. attualmente il testo di riferimento è all’esame del senato e la sua approvazione viene data come imminente.come giudica ilt esto finora  elaborato a livello parlamentare? Quali elementi di cambiamento e  innovazione vanno evidenziati rispetto al sistema attuale?come associazione delle Fondazioni its avete proposto degli eventuali emendamenti? 

su quali punti in particolare?

«Il testo elaborato dal parlamento sostanzialmente soddisfa le nostre richieste. L’associazione ha partecipato alle audizioni nell’ambito dei lavori attualmente in corso in Senato ed ha inviato al Sen. Riccardo Nencini, relatore della legge di cui in oggetto, i propri commenti e le proprie istanze. In particolare ha sostenuto alcuni importanti punti proponendo emendamenti al testo, come quello della Governance in cui abbiamo chiesto che fosse lasciata autonomia gestionale alla Fondazione, la richiesta di inserimento, nel costituendoComitato nazionale ITS che ha come finalità l’individuazione dei nuovi fabbisogni di figure professionali di tecnici superiori nel mercato del lavoro, del la nostra associazione che conta tra i suoi iscritti oltre 85% delle Fondazioni esistenti, la richiesta di ripristino dei termini di monitoraggio sulla

occupabilità a 12 mesi dalla conclusione del percorso e non a 24 come era stato scritto in prima battuta, ma in particolare sull’adozione di una normativa ponte atta a gestire il passaggio tra la vecchia e la nuova riforma in modo da non compromettere.

Colgo comunque importanti segnali sul cambiamento del passo proprio dal Palazzo. Infatti, dopo nove anni di attesa al Ministero dell’Istruzione sta per tornare una nuova direzione generale che si occuperà di ITS, ma anche di tutta la filiera

tecnico professionale (inclusi i rapporti con territori e mondo produttivo) in cui – come è stato evidenziato nel testo di riferimento  il ruolo strategico che giocherà la centralità delle imprese. 

Per la nostra rete rafforzare la connessione tra ITS e il mondo imprenditoriale è un punto prioritario. La sfida culturale che gliITS hanno rappresentato al sistema educativo italiano è proprio nell’apertura al mondo del lavoro e nel riconoscere che anche nelle imprese esiste una capacità formativa che può essere di complemento ai processi di istruzione e che può essere utilmente attivata a vantaggio delle nuove generazioni.  La legittimazione della presenza delle aziende tra i soci fondatori delle fondazioni ITS, la loro partecipazione attiva nel consiglio d’indirizzo della didattica e, anche, sono vitali per incidere nelle politiche di sviluppo del Paese. Grazie poi al coordinamento nazionale, abbiamo reso il sistema ITS parte integrante dell’insieme che orienta e interviene nelle strategie di crescita, soprattutto, tenendo conto che la formazione terziaria è decisiva per l’aumento della competitività, in particolare delle Pmi, e sempre più fondamentale per supportare i necessari processi di

trasferimento tecnologico, innovazione dei modelli di business e internazionalizzazione.

Inoltre, grazie alle ultime modifiche approvate, si prospetta una più equilibrata collaborazione con le università, che restano partner degli ITS, ma sviluppando insieme a loro e in piena autonomia, percorsi formativi flessibili anche in regime di alto apprendistato, attraverso patti federativi. Positiva anche la spinta più decisa su merito e premialità che, prevede, d’intesa con le Regioni, dei veri e propri standard minimi».

La riforma prevede anche dei decreti attuativi che dovranno essere emanati entro il 2022 con i relativi accordi previsti in particolare a livello di in terministeriale e/o con le regioni. Quali aspetti giudica più strategici a livello di governance nazionale e territoriale del futuro sistema its e con quali soluzioni auspicabili?

«Un aspetto di strategica rilevanza per la nostra associazione è sicuramente quello di superare definitivamente la logica del bando annuale per il finanziamento. 

È molto importante per le Fondazioni ITS avere prospettive di investimento sul  medio lungo periodo, in particolare per realizzare nuovi sedi, attività strutturali di orientamento e laboratori, che sono fondamentali per rafforzare l’identità degli ITS.

Soprattutto su questi punti noi ci aspettiamo anche un impegno maggiore in futuro, data l’importanza di laboratori tecnologicamente avanzati per sviluppare ulteriormente progettualità e attività di ricerca e prototipazione, essenziali per lil tipo di formazione proposta dagli ITS».

La riforma degli its implica dei collegamenti anche con altre due importanti riforme: quella dell’istruzione tecnica e professionale e quella dell’orientamento come associazione, quali aspetti di queste due riforme ritenete essenziali sottolineare, anche in vista di realizzare una moderna “filiera formativa professionale”in grado di contribuire a ridurre l’attuale mismatch presente nel mercato del lavoro italiano?

«Per noi è fondamentale incrementare le attività strutturali di orientamento, perché è innegabile che ancora non siano pienamente conosciute le straordinarie opportunità

che i corsi ITS offrono a ragazze e ragazzi per un rapido e qualificato inserimento professionale. Come confermano i dati dell’ultimo monitoraggio Indire, oltre l’80% dei nostri diplomati trova occupazione entro 12 mesi dalla conclusione del percorso. Ma soprattutto i nostri profili professionali sono fondamentali»

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