Gli Istituti tecnologici superiori (Its) sono ancora in attesa dei primi 500 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e destinati alla costruzione e all’ammodernamento dei laboratori. Grazie all’approvazione a luglio di una riforma attesa a lungo, i nuovi Its si apprestano ad avviare un percorso di crescita che dovrà condurli a raddoppiare il numero dei propri iscritti entro il 2026, assicurando al Paese un sistema terziario di istruzione tecnologica superiore diffuso e di alto livello. L’obiettivo è passare dai circa 21 mila iscritti attuali a 40 mila entro il 2026. Anche per questo sono previsti 1,5 miliardi di fondi dal Pnrr per potenziare i percorsi biennali, suddivisi in due tranche, rispettivamente da 500 milioni e un miliardo di euro. Ma il primo stanziamento non è ancora arrivato.
In attesa di 500 milioni
A proposito dell’erogazione della prima tranche da 500 milioni di euro Guido Torrielli, Presidente dell’Associazione Its Italy, ha dichiarato: «Siamo veramente preoccupati per ritardi delle autorità competenti per l’attuazione del Pnrr e auspichiamo che il processo di erogazione dei fondi possa essere avviato quanto prima, superando una situazione di stallo che oggi penalizza gli Istituti e rende sempre più complesso raggiungere gli obiettivi previsti dalla riforma». La riforma ha anche ampliato gli ambiti di attività degli Its che dal 2008 sono sei: Efficienza energetica, Mobilità sostenibile, Nuove tecnologie della vita, Nuove tecnologie per il Made in Italy, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tra le novità introdotte da luglio 2022 anche una quota di almeno il 60% di lezioni svolte da uomini d’azienda ed esperti che lavorano sul campo.
Torrielli: acceleriamo le procedure
«Abbiamo indicato nelle scorse settimane alle autorità competenti quelli che riteniamo essere dei criteri corretti e efficaci per la ripartizione delle risorse – continua Torrielli – e abbiamo suggerito criteri che tengano conto sia delle esigenze di riequilibrio che di valorizzazione degli Its. Ora chiediamo di accelerare le procedure per arrivare ad erogare i primi fondi entro la fine del 2022, mettendo così gli Istituti in condizione di poter fare quegli investimenti che gli consentiranno di rafforzare la loro offerta formativa, quindi attrarre sempre più ragazzi e ragazze, in linea con gli obiettivi della riforma».
di Redazione Economia16 ott 2022